Prezzo caucciù in forte rialzo

Il piano di sostegno ai coltivatori che il Governo thailandese dovrebbe approvare martedì prossimo ha già iniziato a risollevare le quotazioni del caucciù: i futures a Tokyo, seguendo i prezzi sul mercato fisico, sono saliti ai massimi da circa due mesi e il contratto per giugno, il più scambiato, ha superato la soglia psicologica dei 300 yen/kg.
L’esecutivo di Bangkok ha ceduto alle proteste dei produttori, che rispetto ai livelli record di febbraio 2011 avevano visto dimezzarsi i prezzi della gomma naturale e ha deciso di stanziare 17 miliardi di bath (535 milioni di dollari) per acquistare fino a 200mila tonnellate di prodotto, con l’obiettivo di farne risalire il prezzo fino a 120 bath/kg: un obiettivo ormai a portata di mano, perché il solo annuncio dell’intervento l’ha già spinto da 90-95 a quasi 115 bath/kg.

A contribuire al recupero sono anche le forti piogge che si stanno abbattendo su diverse regioni della stessa Thailandia e dell’Indonesia, responsabili insieme di circa il 60% dell’export di gomma. Inoltre, nei giorni scorsi si era creata l’aspettativa – poi delusa – di grandi acquisti cinesi, in vista delle festività per il Capodanno lunare.

Secondo recenti stime dell’Associazione dei Paesi produttori di gomma naturale, in Cina a fine dicembre c’erano scorte per 365.600 tonnellate, contro le 46.100 tonn. di fine luglio. L’industria cinese dell’auto nel 2011 ha rallentato molto il passo, rispetto all’eccezionale crescita dell’anno precedente: le immatricolazioni nei primi undici mesi del 2011 sono cresciute del 2,6%, contro il +32% del 2010. Ed è possibile che anche nei mesi a venire i suoi consumi di gomma crescano con moderazione.

A livello globale l’International Rubber Study Group (Irsg) continua a prevedere per il 2012 una domanda da primato (11,49 milioni di tonn), ma le sue stime assumono che l’economia cresca del 4 per cento. Anche così, gli equilibri sul mercato della gomma dovrebbero migliorare, secondo l’Irsg: grazie a una produzione in crescita del 5,1%, ci sarà una riduzione del deficit da 131mila a 77mila tonn.
Goldman Sachs, che per altre materie prime è molto rialzista, nel caso della gomma prevede invece che si formerà un surplus di ben 413mila tonn (dopo un deficit di 87mila nel 2011), il più ampio dal 2004. L’eccesso sarà il risultato di di una crescita del 7% dell’offerta (a 11,8 milioni di tonn.), a fronte di un più modesto aumento del 3% per la domanda.

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