Mercati finanziari 2014: investire in azioni e sul dollaro USA
Come sarà il 2014 per i mercati finanziari? Le Borse mondiali nel corso del 2013 hanno risentito ancora degli effetti a lungo termine della crisi economica e finanziaria che si è abbattuta sui mercati finanziari globali dal 2008 con il noto fallimento del colosso bancario americano Lehman Brothers.
Da tutti ritenuta la più grave crisi economico-finanziaria dopo il terribile 1929, la crisi dei giorni nostri sembra ormai in una fase di lento spegnimento. Lo affermano le banche d’affari sia europee che americane sostenendo che i mercati finanziari 2014 saranno caratterizzati da una sostanziale ripresa. Niente a che vedere quindi con le performance delle Borse mondiali nel 2013.
Già dalle prime settimane del nuovo anno infatti possiamo notare forti crescite generalizzate su titoli azionari ma anche obbligazionari. Scenario che secondo molti analisti caratterizzerà il 2014 approfittando del forte ipervenduto degli ultimi anni di crisi finanziaria.
Il Pil mondiale 2014 è stimato in crescita in una forbice tra +2,9% e +3,4%. Anche quindi l’Eurozona dovrebbe migliorare, non solo l’avviata economia a stelle e strisce, la quale prevede gli utili aziendali USA in balzo del 8%, o l’economia di molti Paesi asiatici, Giappone in primis.
L’unico neo significativo dell’andamento dei mercati finanziari 2014 saranno i Paesi cosiddetti emergenti che dopo una quindicina d’anni di frenetica crescita rialzista faranno registrare una brusca frenata già emersa in buona parte del 2013.
Il problema dei Paesi emergenti si potrebbe riassumere in una crisi del mercato interno (vedi per esempio il caso della Cina) e un forte deflusso dei capitali: secondo le ultime analisi sono 59 i miliardi di dollari in fuga dai fondi sia azionari sia obbligazionari dei mercati emergenti.
Principale motivo di questa fuga di capitali sarebbe la riduzione graduale (iniziata a maggio 2013) di iniezioni di nuova liquidità da parte della Federal Reserve (Fed). La banca centrale americana ha infatti annunciato già da qualche tempo la riduzione della politica monetaria espansiva (tapering), proprio in conseguenza della migliorata situazione economica globale. I principali Paesi colpiti da questa linea politica USA sono proprio i Paesi emergenti (e relative azioni e bond) che avevano maggiormente beneficiato in passato della politica monetaria espansiva della Fed.
Quindi, con le dovute differenziazioni, crescita generalizzata dei mercati finanziari 2014. In particolare, però i maggiori beneficiari della stabilizzazione economica del 2014 saranno proprio i mercati azionari sui quali molti analisti consigliano di puntare con decisione. Sul fronte del forex e del mercato delle valute, il 2014 sarà l’anno del dollaro USA, e subito dopo dello yen nipponico sfruttando le politiche accomodanti iniziate dalla Bank of Japan (BoJ).